Ebbene sì, Quota 100 verrà eliminata al termine della fase di sperimentazione
(fissata al 31 dicembre 2021), come ribadito in queste settimane da diversi esponenti del Governo ai quali si è aggiunto il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico.
Il cambio di maggioranza in Parlamento ha segnato la fine di Quota 100, anche se in realtà non ci sarà alcuna cancellazione anticipata come era stato pronosticato da alcuni organi di stampa. Il nuovo Governo, quindi, manterrà gli impegni presi dal precedente Esecutivo, ma allo stesso tempo non rimetterà mano a Quota 100 una volta che questa misura arriverà alla naturale scadenza.
Come noto Quota 100 già prevede delle finestre mobili, variabili tra i dipendenti privati e quelli pubblici. Per i primi la pensione decorre tre mesi dopo dal raggiungimento dei requisiti previsti, mentre gli statali devono attendere persino sei mesi prima di percepire il primo assegno di pensione.
L’ipotesi al vaglio della maggioranza prevede l’aggiunta di tre mesi su entrambe le finestre mobili. Ciò vorrebbe dire che per coloro che maturano i requisiti il 1° gennaio 2020 la finestra mobile si allungherebbe fino al 1° luglio (per i lavoratori del settore privato) e al 1° ottobre (per quelli del pubblico impiego). Le nuove scadenze per la decorrenza della pensione con Quota 100, quindi, sarebbero rispettivamente di sei e nove mesi.
In questo modo il Governo conta di recuperare circa 500 milioni di euro (risorse che potrebbero essere utilizzate per l’estensione della quattordicesima) per il 2020, più un altro miliardo di euro per il 2021.
Quota 100: finestre mobili invariate per chi matura i requisiti nel 2019
Allo stesso tempo, però, la maggioranza è decisa nell’escludere da questa novità coloro che maturano i requisiti per andare in pensione con Quota 100 entro il 31 dicembre del 2019.
Per questi, quindi, dovrebbe esserci l’introduzione di una “salvaguardia”, permettendo così loro di percepire il primo assegno di pensione dopo tre o sei mesi qualora abbiano maturato il diritto alla stessa entro la fine dell’anno solare in corso.
Prima di concludere è bene sottolineare che qualsiasi novità sulle finestre mobili riguarderà esclusivamente Quota 100. Non verranno toccate, quindi, quelle introdotte con la riforma dello scorso anno per la pensione anticipata e per Quota 41, per le quali si continuerà a parlare di finestre mobili trimestrali.
Il cambio di maggioranza in Parlamento ha segnato la fine di Quota 100, anche se in realtà non ci sarà alcuna cancellazione anticipata come era stato pronosticato da alcuni organi di stampa. Il nuovo Governo, quindi, manterrà gli impegni presi dal precedente Esecutivo, ma allo stesso tempo non rimetterà mano a Quota 100 una volta che questa misura arriverà alla naturale scadenza.
Come noto Quota 100 già prevede delle finestre mobili, variabili tra i dipendenti privati e quelli pubblici. Per i primi la pensione decorre tre mesi dopo dal raggiungimento dei requisiti previsti, mentre gli statali devono attendere persino sei mesi prima di percepire il primo assegno di pensione.
L’ipotesi al vaglio della maggioranza prevede l’aggiunta di tre mesi su entrambe le finestre mobili. Ciò vorrebbe dire che per coloro che maturano i requisiti il 1° gennaio 2020 la finestra mobile si allungherebbe fino al 1° luglio (per i lavoratori del settore privato) e al 1° ottobre (per quelli del pubblico impiego). Le nuove scadenze per la decorrenza della pensione con Quota 100, quindi, sarebbero rispettivamente di sei e nove mesi.
In questo modo il Governo conta di recuperare circa 500 milioni di euro (risorse che potrebbero essere utilizzate per l’estensione della quattordicesima) per il 2020, più un altro miliardo di euro per il 2021.
Quota 100: finestre mobili invariate per chi matura i requisiti nel 2019
Allo stesso tempo, però, la maggioranza è decisa nell’escludere da questa novità coloro che maturano i requisiti per andare in pensione con Quota 100 entro il 31 dicembre del 2019.
Per questi, quindi, dovrebbe esserci l’introduzione di una “salvaguardia”, permettendo così loro di percepire il primo assegno di pensione dopo tre o sei mesi qualora abbiano maturato il diritto alla stessa entro la fine dell’anno solare in corso.
Prima di concludere è bene sottolineare che qualsiasi novità sulle finestre mobili riguarderà esclusivamente Quota 100. Non verranno toccate, quindi, quelle introdotte con la riforma dello scorso anno per la pensione anticipata e per Quota 41, per le quali si continuerà a parlare di finestre mobili trimestrali.
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