E il Governo ne pensa un'altra: dopo la tassa sulle merendine , poi accantonata, spunta la tassa sui cellulari. Nelle bozze della manovra, infatti, sarebbe entrata la tassa sulle Sim degli smartphone.
Lunedì, il Governo potrebbe già approvare il decreto legge fiscale con nuove misure contro gli evasori. La discussione si incentra, come sempre, sulle coperture.
Ieri, si è parlato del pignoramento del 730, una misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di sospendere tutti i rimborsi di imposta finché l’Agente della Riscossione non ha comunicato l’eventuale presenza di cartelle esattoriali non pagate; in tale ipotesi, il credito verrebbe compensato con il debito del contribuente. Oggi, salta anche l’ipotesi di una tassa sui telefoni cellulari: ovverosia di un nuovo balzello sulle schede Sim di smartphone attivate da parte della clientela business.
La nuova tassa sarebbe pari a 13 euro a scheda Sim, ed andrebbe a colpire, esercenti, liberi professionisti e piccoli imprenditori che utilizzano i servizi di telefonia mobile per lavoro.Probabilmente l'introduzione della nuova tassa potrebbe essere accompagnata dall'abolizione dell'imposta di concessione sugli abbonamenti.
Le entrate su questo fronte potrebbero equivalere a 250 milioni di euro all’anno. In questo modo, nell’arco di tre anni (il tempo entro cui sarà declinata la manovra) le entrate a bilancio del nuovo balzello ammonteranno a ben 750 milioni di euro.
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